Come si costruiscono relazioni significative? Che cosa genera fiducia? Seguimi sulle stories di Instagram nel #CommunicationLab
Se mi avessero raccontato di storie digitali, in cui mi sarei ritrovata a fare il narratore in prima persona in video davanti ad un pubblico così ampio e articolato, avrei risposto: non è la mia storia!
La vita ti sorprende sempre, nel bene e nel male e tu accetta le sfide! Questo mi sono sempre raccontata fin da bambina, fin da quando viaggiavo tra disconnessione e tentativi di connessione, talvolta goffi e privi di consapevolezza. Ma la consapevolezza arriva col tempo, con l’esperienza, con il confronto … e non chiusa in una cameretta a raccontare storie alle bambole, a scrivere sul diario segreto o ad ascoltare la tua musica preferita con il “mangiadischi”. La consapevolezza arriva quando ti metti in gioco, quando devi imparare a gestire le relazioni con gli altri, a trovare il gioco che piace a te e a loro; la canzone giusta che fa ballare tutti; l’argomento sul quale ognuno può sentirsi a proprio agio.
“Posso leggere il tuo diario?”, “Posso vedere i tuoi giochi?”, “Mi piace molto questa gomma della tua collezione, me la regali?” … visto così sembra tutto semplice oggi, consapevoli del mondo e del confronto; arricchiti di competenze relazionali, ma allora? Che cosa succedeva dentro di me quando mi trovavo in queste situazioni? Come reagiva la piccola emotiva che si confrontava con il mondo? Quante domande si faceva prima di trovare la risposta che riteneva migliore, in quella precisa situazione e con quella specifica persona?
Amo la comunicazione consapevole e responsabile, quella trasparente, che ci mette a nudo. Quella comunicazione che mostra che abbiamo fatto un lungo viaggio a tappe, non sempre facile. Quella comunicazione che racconta di cicatrici, di cadute, di scivolate e di forza di rialzarsi. E questa comunicazione mi mette in relazione con persone che risuonano di questa stessa energia.
Quando a lezione comunico con i miei studenti, quando faccio formazione, quando accompagno in percorsi di consulenze mi porto dentro tutto questo e sono felice quando emerge: le connessioni sono significative, la fiducia aumenta, il rapporto diventa più stretto: è una condivisione. Ci sentiamo accolti, ci sentiamo parte di un tutto e soprattutto ci sentiamo “normali” in un equilibrio che costruisce.
Mostrarsi straordinari, degli eroi invincibili non è mai costruzione. Se ci fermiamo a riflettere ci rendiamo immediatamente conto che abbiamo tutti bisogno di sentirci bene, accolti, ascoltati. Per costruire insieme deve esserci equilibrio: anche io sono come te, ho iniziato da un punto, a volte sono stata disconessa, ma poi ho capito che cosa potevo fare per scegliere la strada migliore, per crescere a livello personale, per acquisire la competenza che mi mancava a livello professionale. Ti racconto di quando per la prima volta ho parlato in pubblico e delle sensazioni che mi hanno sovrastata? Ti racconto del mio primo invio di un comunicato stampa quando le mani mi tremavano talmente tanto da non riuscire a digitare i tasti corretti? Oppure di quando la voce mi tremava talmente tanto da strozzarmisi in gola e dover buttare giù la telefonata? Non sempre la mia voce è stata sciolta, non sempre mi sono sentita bene davanti alla platea; non sempre l’esame che dovevo affrontare era per me il momento di dimostrare quanto valevo quanto piuttosto la paura di un giudizio.
Si cresce, ci si connette prima di tutto con noi stessi e poi con gli altri. Si acquisisce fiducia, autostima, ci si rafforza. Quello che ti posso dire dalla mia esperienza è che le storie degli altri, le esperienze degli altri, il racconto fatto in maniera onesta ci aiuta a crescere e ci offre degli strumenti per affrontare meglio le situazioni. E soprattutto per mettere a disposizione degli altri ciò che abbiamo imparato.
La ricchezza più grande che mi porto dentro sono proprio le storie che i miei mentori mi raccontavano per smitizzarsi. “Non sono un mito, non sono un super eroe, sono una persona che è caduta mille volte e mille e una si è rialzata. Sono una persona che ha imparato dagli errori e per accorciare la tua conoscenza te li voglio raccontare: ti serviranno a capire cosa non fare quando ti troverai in quella situazione, perché ti capiterà prima o poi”. E questo è quello che cerco di fare ogni giorno, trasferire questa esperienza, questo bagaglio di cose bellissime e cose meno belle affinché ognuno tragga il suo messaggio. ma quello che mi sento di affermare a proposito di relazioni significative è che l’energia è alla base della crescita di ognuno di noi. E quando l’energia scorre mette in moto un ciclo senza fine.
Come si costruiscono relazioni significative?
- Puntando all’onestà, a mostrarsi per ciò che si è e per ciò che si è in grado di dare sia in ciò che si condivide, sia nelle attività lavorative
- Dedicando tempo all’ascolto attivo: prima di parlare taci diceva un poeta. E nel silenzio ascolta il messaggio verbale e non verbale. Poi mettiti in ascolto delle emozioni e accompagna, senza dare soluzioni, senza offrire risposte, ma aiuta a sciogliere la matassa.
- Sii rispettoso dei tempi e degli spazi: ricordati che tu pretendi uno spazio nella mente di quella persona, guadagnalo e fa che sia significativo dedicartelo; e così anche per il tempo che tu vorresti che ti dedicasse, ma riempilo al meglio. Rendilo un tempo di valore.
E così ho deciso di raccontarlo nei miei corsi, nei miei laboratori, alle persone con cui condivido la vita e il lavoro, ma oggi ho deciso di condividerlo in un laboratorio di comunicazione #CommunicationLab nelle mie storie di Instagram