Il primo di una serie di paper dedicati alla gestione del lavoro e alla comunicazione per le organizzazioni. Un mercato in trasformazione con nuove regole, nuove strategie e nuovi protagonisti. Oggi parliamo di Come costruire una comunicazione efficace e una Community aziendale.
I valori aziendali e la costruzione di un senso di appartenenza
Come costruire una comunicazione efficace e una Community aziendale
La chiave di un progetto di successo è il metodo che si utilizza e la capacità di saper coinvolgere e farlo sentire proprio, ecco perché è importante inserire un Community Manager con esperienza.
di Francesca Anzalone
Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
Antoine de Saint-Exupéry
Viviamo in un mercato in costante trasformazione, in logiche e modelli in evoluzione e iper connessi, questo non è il futuro, ma il presente in cui siamo inseriti appieno e di questo dobbiamo renderci conto.
Anche la comunicazione è cambiata, così come le logiche aziendali e la partecipazione alla sua quotidianità da parte dei dipendenti. In un mercato conversazionale e in una rete partecipata anche nelle aziende cambia la logica di costruzione e distribuzione dei contenuti, oggi un vero valore. Contenuti, costruzione di relazioni e conversazioni diventano un focus al quale dedicare attenzione e su cui sviluppare progetti per il benessere dei dipendenti e promuovere una maggiore consapevolezza del proprio talento. Perché, ricordiamolo, i primi brand ambassador dell’azienda sono i dipendenti stessi.
Spesso mi trovo davanti a situazioni in cui l’azienda decide di investire in brand ambassador per promuovere i valori e per veicolare il marchio, senza avere costruito una base solida attraverso il coinvolgimento dei dipendenti e avere condiviso con loro una visione.
Gli edifici hanno bisogno di solide fondamenta.
Oggi la comunicazione è integrata, l’online diventa complementare dell’offline e nello stesso modo anche l’interno diventa complementare dell’esterno, perché tutti, nessuno escluso facciamo parte di conversazioni fisiche e virtuali e questo non dobbiamo dimenticarlo.
Ci sono aziende che investono nella comunicazione esterna per promuoversi e valorizzarsi, senza prendere in considerazione il fatto che una critica portata dall’interno può compromettere la credibilità. Chi si potrebbe fidare di valori e contenuti che non corrispondono con ciò che viene vissuto e sperimentato in azienda?
I contenuti sono dunque fondamentali, ma per essere davvero efficaci devono essere analizzati, verificati e soprattutto portare con sé l’esperienza di chi vive quotidianamente la realtà.
Una logica questa che deve entrare in azienda e coinvolgere tutte le persone, affinché ciascuno si senta parte integrante della struttura.
Partiamo dunque da una visione, da quello che ci appartiene e a ciò che apparterremo, ciascuno di noi potrà così scegliere come contribuire a questo sviluppo.
L’evoluzione del Community Manager
Come possiamo fare dunque per costruire solide fondamenta comunicative e contestualmente creare valore e benessere aziendale? Tra le figure di cui possiamo avvalerci emerge il community manager, oggi con nuove competenze digitali, in grado di costruire e supportare conversazioni a livello integrato.
Viviamo in un mercato conversazionale dove i messaggi spesso sono scritti e vengono condivisi così tanto da perderne traccia, se non si utilizzano gli strumenti corretti e gli accorgimenti più efficaci per la loro generazione.
Ciò che dobbiamo evitare è sicuramente la divulgazione di contenuti che smentiscono o mettono in discussione la credibilità aziendale. Puntare sulla costruzione di fiducia e sul senso di appartenenza risulta strategico e più che mai fondamentale.
Di questa figura ne ho parlato a lungo nelle mie pubblicazioni, non ultima Ufficio stampa e digital PR, la nuova comunicazione (Hoepli, 2017) in cui confermo l’importanza di costruire comunità aziendali basate su contenuti importanti come valori, lavoro e opportunità di crescita.
Oggi più che mai questa figura si inserisce nell’area della comunicazione e, in cerchi concentrici, diventa aggregatore di visioni, contenuti, passioni e interessi in grado di generare valore e energia verso l’esterno.
Questa figura può coincidere con un PR manager che abbia esperienza in questo senso, affinché sia in grado di coordinare e far confluire le conversazioni e i contenuti realizzati in un’unica visione che rifletta quella interna, che si allinei con quella del management e della proprietà e che risponda poi a delle esigenze informative esterne: sia da parte di clienti che da parte di aspiranti dipendenti.
Attrarre i talenti per facilitare la crescita aziendale è uno degli obiettivi delle aziende contemporanee ma questo può avvenire se e solo se l’immagine aziendale e le conversazioni corrispondono nella percezione interna.
Se ieri l’ascolto era importante oggi è fondamentale; così come l’attivazione di conversazioni e la loro analisi costante. Cambiano le modalità, gli strumenti e i mezzi, ciò che conta è riuscire a governare questo processo e farlo diventare contenuto interessante e generatore di nuovi processi.
fine #1