Prima di tutto comunicare, quindi mettere in comunicazione un mittente e un destinatario. Poi permettere una comunicazione fluida, ed infine supportare la bidirezionalità. Nulla di nuovo a livello comunicativo se vogliamo sottolineare aspetti che si trattavano già nel 2000 in saggi e pubblicazioni, ma nuovo sì se vogliamo parlare di mezzo Internet che si evolve in funzione di divulgazione e condivisione.
Stiamo parlando del web 2.0, un’evoluzione di Internet e del modo di concepire lo strumento di comunicazione che abbiamo davanti.
La comunicazione non cambia, si evolve attraverso gli strumenti e si adatta al navigatore e al suo nuovo modo di concepire lo strumento di comunicazione.
Rispetto al web (1.0) sicuramente abbiamo uno spiccato livello di interazione reso possibile dall’evoluzione degli strumenti (tecnologici) che permettono una maggiore partecipazione sia alle “discussioni” che all’utilizzo del mezzo stesso.
Se pensiamo all’evoluzione del web e alle sue forme differenti di comunicazione e di promozione rimarremo stupiti dai passi da gigante che ogni giorno si compiono. Una volta era il Banner … poi il banner animato … adesso il video virale promosso da Trend Manager. Per non tralasciare il sito web che da statico e creato da informatici arriva a diventare blog homemade con collegamento ai principali social evidenziando così la reticolarità della rete che promuove i fluissi e distribuisce l’informazione.
Si tratta quindi di comprendere un’evoluzione non solo tecnologica (banda più veloce, strumenti più semplici che non richiedono grandi competenze informatiche …) ma filosofica che caratterizza il web 2.0 come dimensione sociale in cui l’utente diventa protagonista e autore di flussi informativi e di conversazioni.
E’ quindi un web divulgativo che si contrappone alla passiva fruizione delle informazioni del web 1.0. E’ il web del personal branding in cui ognuno può ritagliare il proprio spazio; del video marketing in cui le regole di promozione possono subire delle impennate straordinarie (1.000.000 di visualizzazioni in un giorno) creando nuovi personaggi pubblici. Un web conversational in cui le conversazioni diventano buzz, vengono analizzate, promosse e valorizzate e in cui una critica diventa una nuova campagna di comunicazione. Un web creativo in cui la capacità di personalizzare diventa un fulcro propulsore di nuove iniziative. Un web in cui i contenuti diventano sociali e in cui la dimensione sociale prevale … come forma di valore nelle pr 2.0 e nella diffusione delle informazioni in cui i contenuti condivisi acquistano valore di pensiero personale.
In altre parole un nuovo mezzo di comunicazione in cui chi fruisce l’informazione non lo fa in modo passivo ed in cui, proprio per questo motivo, chi investe lo fa con un maggiore risultato. Un esempio? Pensiamo ad un video virale e al numero di visualizzazioni … e pensiamo ad una pubblicità seguita da milioni di spettatori in TV, lo stesso numero di “spettatori” ha lo stesso valore? Assolutamente no, in TV lo spettatore fruisce passivamente l’informazione, nel web il navigatore ha condiviso il video … e con questa operazione ne ha avvallato l’interesse diventando in parte autore del suo messaggio.