“Non conta quello che vuoi dire, conta quello che percepisce il tuo interlocutore” scrive P. E. Balboni e, a distanza di venti anni, possiamo concludere la frase: “con il web è ancora più importante tenerlo a mente per non farsi sorprendere impreparati”. L’interlocutore oggi commenta tutto, condivide, aggiunge un pensiero e può spostare l’attenzione e il peso facendolo passare come messaggio negativo. Lo teorizzava Balboni per le comunicazioni di massa e per la comunicazione interculturale, lo ricordava nella prefazione al volume Comunicare in rete l’usabilità, 2001 di F. Anzalone e F. Caburlotto e quotidianamente ce lo ricordiamo davanti a mancate verifiche di controllo su contenuti che, sempre più spesso, non ricordiamo avere una portata (contestuale) locale, nazionale e internazionale. È cambiato l’approccio alla comunicazione, lo strumento e le opportunità, ma con essi sono aumentati i rischi. La disintermediazione ci mette di fronte ad un pubblico ampio e articolato e, se non segmentato correttamente nella pianificazione dell’informazione e dei contenuti, rischia di ritorcersi contro, in primis sui social network.
Per leggere l’approfondimento su Uomini & Donne della Comunicazione > https://www.uominiedonnecomunicazione.com/consapevolmenteconnessi-rubrica-francesca-anzalone-10/
2019-04-17