Quanto tempo è passato dalla mia prima volta con la didattica a distanza. Era il 1999 e progettavo con un team di colleghi straordinari un ambiente virtuale per la formazione degli insegnanti della scuola dell’obbligo. Quanti ricordi ci accompagnano ancora oggi e quanta strada nella formazione a distanza. Un viaggio che per me rappresenta il punto di partenza, una continuazione e una tappa, quella del 2020, in cui possiamo dire che tutto ripartirà e riprenderà con una nuova consapevolezza.
Un lungo viaggio consapevole e radicato che vorrei mettere a disposizione di chi ne vorrà usufruire, con l’idea che condividere la conoscenza permette a ciascuno di noi di contribuire al miglioramento e soprattutto a migliorarsi. Se vuoi scoprire il mio percorso accademico e professionale visita questa pagina
Didattica a distanza – Appunti di viaggio #1
Errori da evitare: Quali sono gli errori da evitare?
- La trasposizione fedele della lezione in aula in un ambiente virtuale. Evitate di pensare di “trasportare” i contenuti di una lezione in aula nel web. La lezione sarebbe noiosa, poco coinvolgente e otterrebbe l’effetto contrario a quello desiderato. Online la capacità di concentrazione è diversa, i tempi sono diversi e soprattutto l’attenzione va stimolata costantemente con cambi di linguaggio;
- Pensare che al centro del processo di formazione ci sia il docente e non il discente. Evitare di pensare che il “protagonista” della lezione sia il docente con la teoria e con i suoi tempi; al centro il discente che crea e costruisce il proprio percorso e viene stimolato da differenti momenti e modalità di interazione;
- Non avere piena consapevolezza del mezzo di comunicazione che si sta utilizzando, della strumentazione e delle metodologie didattiche che entrano in campo a distanza e attraverso il supporto della tecnologia e più in generale del web. Evitare di non approfondire la conoscenza della strumentazione e della tecnologia a favore di materiali che siamo abituati a utilizzare/produrre per lezioni frontali;
- Non gestire correttamente le tempistiche. Evitare di non consegnare un calendario preciso e ben strutturato della didattica, delle tappe e dei vari momenti, un time-scheduling in grado di guidare i discenti nel percorso con appuntamenti live fissi e con momenti di autoformazione;
- Pensare che la capacità di attenzione sia la stessa che si ha in presenza. Evitare di pensare che i tempi e l’attenzione siano percepiti nello stesso modo, non è così. E’ importante stimolare costantemente l’attenzione, cambiare linguaggio e sfruttare appieno le potenzialità del web e le sue connessioni (utilizzate link utili e di approfondimento in grado di permettere al discente di gestire il suo processo.