La Digital Reputation oggi non solo è fondamentale, ma anche strategica. Se prima si invitava il potenziale cliente a cercare il nome del Brand su Google per caprine il numero di menzioni, oggi lo si supporta nell’analisi di quelle informazioni.
Quante volte compare? Che percezione si ha di quel determinato Brand o Personal Brand? Che immagine ne deriva? Tutto viene registrato online, archiviato nel più grande motore di ricerca e restituito attraverso parole chiave digitate dagli utenti. Conoscere la fotografia di questi aspetti oggi è cruciale e avere la governance dell’andamento lo è ancora di più.
Di digital reputation ne parlo da anni, ultimamente anche negli articoli su Marketplace (rubrica a pag. 12 Digital PR a firma mia). Ne sono usciti alcuni che abbiamo prontamente inserito nella guida Digital apPRoach da poco realizzata in collaborazione con Top Press Edizioni e la rivista stessa.
Oltre all’attività di promozione e valorizzazione, dunque è imprescindibile la tutela. Fondamentale costruire un sistema informativo a rischio ridotto, una comunicazione consapevole e responsabile e un tracciamento che accompagni tutta l’attività.
Digital Reputation: questione di dati
Tracciare il dato oggi è indispensabile e trasformarlo in informazione significa costruire al meglio le strategie. Il dato è una fonte incredibile di opportunità, sul digitale lo è ancora di più, perché interconnesso a una serie di altre informazioni che comparate, aggregate e gestite mostrano una visione sempre più ampia. Che tipo di contenuto interessa maggiormente? Che comportamento ha avuto l’utente di fronte a questo approccio? Come sono arrivati qui? Ma ancora di più se coinvolgiamo il dato social e lo accorpiamo in reach, engagement, menzioni, influencer a partire da una prima fotografia iniziale. Al cliente oggi siamo in grado di offrire un percorso, un accompagnamento numerico che fino a pochi anni fa potevamo percepire solo noi addetti ai lavori. Oggi tutto questo lo possiamo restituire i grafici, numeri pronti alla condivisione, analisi, andamenti anche visivamente comprensibili.
Possiamo fotografare l’oggi in maniera chiara, netta e numericamente corretta e mostrare il percorso durante l’attuazione della strategia. I costi diventano investimenti. la paura di “non ci capisco nulla” diventa “ah, chiaro, stiamo crescendo e la nostra visibilità sta aumentando davvero molto”. La Digital Reputation inizia ad essere più comprensibile e accessibile a realtà di qualsiasi dimensione. Soprattutto inizia ad essere percepita come percorso “senza scadenza”, aspetto fondamentale rispetto ad un prima quando veniva comparata a “si cambia immagine e vediamo cosa dicono”. Oggi possiamo dire “si cambia immagine, si riposiziona il Brand e analizziamo i dati per comprendere quanto stiamo crescendo, migliorando e in che modo possiamo accelerare quel processo”.
Pianificazioni a lungo termine, strategie orientate alla crescita, visione d’insieme iniziano ad essere nuovi aspetti meglio compresi da chi vuole sfruttare le opportunità del digitale e diventare sempre più competitivo. Non si tratta più di “tra quanto si vedono i risultati”, ma “iniziamo a costruire il percorso migliore per crescere a medio-lungo termine”.
Visione è connessione con la Digital Reputation
Visione dunque, una parola chiave che non può mancare connessa al concetto di Digital Reputation, crescita e consapevolezza dello scenario in cui ci si inserisce.
Questione di Cultura Digitale, chi ha fatto un percorso nell’innovazione, chi conosce gli strumenti, chi ha avuto modo di lavorare nell’operativo ha una maggiore facilità a visualizzare l’importanza del dato, delle statistiche, dell’uso di filtri per le analisi; ma una grande parte di realtà, talvolta, pur avendo a disposizione strumenti di base, non utilizza neppure questi. Quando intervisto i clienti per comprendere i numeri e il posizionamento di partenza spesso mi sento rispondere “sì le statistiche le abbiamo, ma non le guarda nessuno. Siamo più impegnati nei contenuti”. Content marketing sicuramente un’ottima strategia, ma sapere come e se quei contenuti vengono fruiti è decisamente importante. Soprattutto se immaginiamo che quella reach ha un impatto economico e può determinare nuove scelte.
Gli strumenti professionali fanno la differenza e inserirli nelle strategie di comunicazione e marketing permettono misurazioni sempre più precise. Il dato è fondamentale, ma costa. Costa negli strumenti sempre più sofisticati da utilizzare, nella formazione del personale che deve imparare a leggerli, interpretarli, trasformarli in informazioni. Costa nelle strategie da aggiornare costantemente. Ma è un investimento che permette anche, e soprattutto, di identificare il posizionamento anche rispetto alla concorrenza. E soprattutto nel permetterci di rendere quel dato un’informazione competitiva.