Riflessioni consapevolmente connesse sul film
#Consapevolmenteconnessi, ovvero la necessità di vivere le connessioni in maniera consapevole, siano esse nodi concettuali di una mappa mentale, siano dialoghi in presenza o attraverso strumenti digitali, siano esse professionali o personali. Tutto ruota attorno alla parola e al suo sapiente uso tra capacità del dire, del sottintendere e del non dire deliberatamente.
Abbiamo bisogno di consapevolezza, di capacità di osservazione e di valori da seguire per non lasciarci travolgere da eventi in grado di creare una reazione a catena dal forte potere distruttivo.
La società odierna punta sul giudizio, forse la via più semplice per non dover analizzare la propria situazione, oppure perché troppo centrati sui propri interessi si finisce per cogliere la debolezza altrui a favore di un tornaconto personale, anche in forma di merce da barattare in caso di necessità. L’apparire supera l’essere e i valori diventano involucri di un vuoto assordante. Al centro la parola con la sua capacità di trasferire un messaggio in modo semplice e immediato, in grado di supportare e creare coinvolgimento ma al tempo stesso in grado di ferire, uccidere, limitare, disorientare, alienare dalla realtà.
Per leggere l’approfondimento https://www.uominiedonnecomunicazione.com/consapevolmenteconnessi-la-rubrica-di-francesca-anzalone-23/