L’importanza della parola, una crescita costante di consapevolezza verso se stessi e verso gli altri, dagli insegnamenti di mio padre da bambina a saggi e coaching da adulta. Perché vi consiglio questa lettura: I segreti dell’indipendenza emotiva. Come liberarti dalle paure, gestire le emozioni ed essere felice con il potere della mente inconscia, di Debora Conti, Sperling & Kupfer.
Dalla fine degli anni novanta sono cresciuta nel Dipartimento di Lingue e Scienze del Linguaggio, tra linguistica, neuro linguistica, logica e metodologie didattiche, oltre che a tutti gli aspetti legati alla filologia. Uno dei percorsi di studio, costruzione del mio bagaglio personale e importante supporto nell’identificazione di aree di miglioramento nel dialogo con me stessa e con gli altri.
All’epoca sotto la guida di uno dei miei mentori più importanti, il Prof. Paolo E. Balboni, il team di lavoro doveva avere competenze verticali altissime, questo per creare unicità nelle proposte, nei servizi e nelle attività didattiche. Era un vero e proprio aspetto caratterizzante e, sicuramente, un importante valore aggiunto da presentare, come garanzia, a corredo di progetti “futuribili”.
Il valore, la qualità, la capacità di distinguersi, “l’essere i migliori” sono sicuramente un terreno che, se da una parte apre un mondo straordinario, dall’altro rischia di creare una palude dove gli stessi protagonisti rischiano di rimanere immersi. Proprio così, un’enorme palude in cui si vedono persone prigioniere che si lamentano di essere immerse, di essere completamente sporche e focalizzate sulla palude invece di vedersi all’asciutto e sorridenti per godersi le proprie soddisfazioni. “Se non porti almeno una soluzione, sei anche tu parte del problema”, questa la frase più ricorrente di Balboni e scritta sulla porta di ingresso del suo studio.
L’eccellenza va perseguita come strategia e strumento di grande valore, ma accompagnata da una sana consapevolezza che la squadra vince su tutto, accorcia i tempi, migliora le performance e permette tutto ciò che un singolo da solo non riuscirebbe a raggiungere con la stessa semplicità. E fu così che iniziammo percorsi strategici per lavorare su noi stessi e sul rapporto con gli altri, e da quel momento tra studio, applicazione di strategie e aggiornamento degli “strumenti” il lavoro è proseguito.
Tre concetti hanno caratterizzato la mia vita: semplificare, costruire il team vincente, risolvere attraverso la parola più efficace al momento giusto. No, non è la vita migliore che caratterizza le persone, perché la vita è fatta di tanti “imprevisti”, ma è come la si affronta ciò che ci permette di aiutarci a focalizzare meglio la strada che si vuole intraprendere.
Molto spesso cito mio padre come mio primo e grande mentore perché mi ha insegnato la cosa più importante
“Parla solo se è necessario e con la parola più corretta, prenditi tutto il tempo che serve prima di pronunciarla, perché non potrai tornare indietro, quella parola potrà essere salvezza o distruzione per l’altro. La parola è l’arma più potente che abbiamo a disposizione, sta a te usarla per amare o per distruggere”, mio padre Vincenzo Anzalone.
E nulla di più vero e profondo.
Consapevolezza sull’importanza della parola dunque uno degli insegnamenti più importanti che possiamo condividere, e questo non solo nei corsi dedicati alla scrittura, alla composizione del testo, ma, soprattutto nel dialogo tra noi e gli altri.
A questo proposito la lettura che voglio consigliarvi per questo 2019 è I segreti dell’indipendenza emotiva. Come liberarti dalle paure, gestire le emozioni ed essere felice con il potere della mente inconscia, di Debora Conti, Sperling & Kupfer.
Perché ve lo consiglio? Perché ha ottime basi scientifiche, consistenza nelle affermazioni, perché è aggiornata e ben preparata, ma soprattutto perché ha la capacità di semplificare concetti complessi, come quello relativo alla mente inconscia. Molti gli studi, le ricerche e l’identificazione di strumenti e strategie nuovi e qui, ed è proprio uno degli aspetti che mi sono piaciuti maggiormente del volume, un percorso lineare che mette in grado chiunque di iniziare un viaggio verso la comprensione di se stessi e il miglioramento.
I concetti chiave di questo volume diventano strumenti e strategie da adottare nel quotidiano attraverso un costante esercizio e tanta motivazione. Ed ecco che qui di seguito vi elenco gli aspetti principali e le riflessioni che, come vedrete, combaciano perfettamente nelle attività di formazione e nella modalità di comunicare tipiche del mio metodo e di conseguenza applicate da Netlife s.r.l. Comunicazione e Formazione.
- L’importanza della parola verso noi stessi, quanto condiziona la percezione di noi stessi e il dialogo con gli altri?
- Quando e come possiamo iniziare a scoprirci e a leggerci dentro veramente?
- Per comprendere come parliamo a noi stessi, come vedono i nostri occhi interni, come ci sentiamo in certi momenti e come tutto ciò influenza la nostra realtà, che tipo di analisi dobbiamo condurre? E a questa quali strategie e strumenti affiancare?
- Il dialogo con noi stessi e con gli altri è fondamentale: come e quali parole rivolgerci e rivolgere?
- Gli obiettivi guidano tutto: nella vita e nel lavoro. Impariamo a identificare i nostri e a perseguirli.
- Perché l’errore è importante e non distruttivo? Con la giusta percezione possiamo crescere molto di più, costruiamo il nostro futuro.
- Nel rapporto con gli altri, con i colleghi, con chi ci circonda motivazione e creatività sono fondamentali, perché puntare sulla motivazione e non sulla determinazione?
- Dunque è una questione di linguaggio corretto? Impariamo a dialogare con noi stessi e con gli altri e il mondo ci apparirà completamente nuovo.
Quindi, come dico sempre, Abracadabra e il tuo mondo sarà davanti ai tuoi occhi. E oggi, lo rileggo nelle parole di Debora Conti. Quindi, state connessi, perché il dialogo non finisce qui!