Fondamentalmente, l’addetto stampa 2.0 è una nuova figura professionale, per alcuni motivi fondamentali, che riguardano logica, metodologia e modelli comunicativi.
La logica dietro a questo tipo di servizio è nuova, non più un’organizzazione gerarchica delle informazioni, ma logica reticolare tipica del web, quindi strutturata per mappe concettuali attraverso strumenti diversi e linguaggi comunicativi diversi.
L’informazione non è più una rigida scaletta prestabilita che segue un protocollo, ma addirittura, con questa logica, potrebbe non avere un inizio e non avere una fine.
L’obiettivo finale è appunto questo, far sì che il contenuto venga condiviso, ridistribuito, rielaborato (senza perdere il significato originale) e riscritto.
Il lavoro dell’addetto stampa 2.0 dovrà essere quindi molto più articolato e necessiterà di competenze molto più elevate dal punto di vista della conoscenza dei nuovi media. Naturalmente, un’attenzione ancora più particolare dovrà essere data alla rassegna completa, che non solo prenderà in considerazione i media tradizionali, ma analizzerà tutta la rete, dai siti ai blog, dai forum ai social network.
Da qui anche il sistema di pricing differente del servizio.