L’importanza della parola e della forza esercitata sulle persone è un tema fondamentale nella vita di ciascun essere umano. Questo è il mio pensiero che può essere condiviso o meno. Ma più abbiamo consapevolezza della parola e del peso di attrazione verso il positivo o il negativo, che è in grado di innescare; più la nostra comunicazione sarà efficace. Ahimè, questo però, ancora una volta sia in positivo che in negativo.
Che parole scegliamo quando parliamo con gli altri? E quando parliamo con noi stessi? Ma forse, vedendo i comportamenti più recenti ci dovremmo iniziare a chiedere se scegliamo realmente le parole e se abbiamo un dialogo interiore, prima di rivolgerci verso l’esterno. Il punto è che spesso le persone usano le parole senza dare loro il giusto peso. Quella forza di attrazione dove porterà? trascinerà verso il basso o solleverà l’altrə? E con le parole influenzeranno colleghi, figli, amici, genitori, insegnanti, cittadini, studenti, segnandone anche profondamente “l’essere”.
Scegliere con cura le parole implica un investimento di tempo, di energie e di attenzioni. Significa avere cura. Significa dare importanza, riflettere e valutare se stiamo per usare quelle con il “peso giusto”. Le persone concentrate su loro stessə non hanno tempo per “pesare”. Questo vale nella comunicazione personale come in quella del brand, del corporate che definiscono i valori, la visione e la missione. E come sempre, ricordiamoci che le parole che usiamo ci definiscono.
L’Importanza della parola è fondamentale
Le parole in velocità, quelle sotto “urgenza”, sono parole frettolose, non “pesate” e dunque ad alto rischio. Sono i washing, i backlash, sono la sostenibilità insostenibile, sono le crisi mediatiche e reputazionali. Sono le parole distruttive, che, non solo non contribuiscono con valore aggiunto, ma indeboliscono o distruggono direttamente il legame. Sono la perdita di fiducia in una persona, in un brand, in un corporate. Sono addirittura ferite, talvolta insanabili. Sono un mancato ascolto della sensibilità altrui. E oggi questa riflessione è necessaria, soprattutto perché queste parole diventano un “per sempre” che viaggia nel web, senza una governance.
Vogliamo generare una forza attrattiva verso il nostro prodotto, servizio, verso la nostra persona. Vogliamo sempre più follower, senza pensare che più cresce la audience, maggiore dovrà essere il peso delle nostre parole. E più pesanti saranno le parole degli altri, perché più numerose e “trascinate da altre parole pesanti”. Più cresciamo in autorevolezza e più dobbiamo pesare le parole in entrata e in uscita. Sì, perché quello a cui non siamo mai preparatə è a quanto possono essere pesanti le parole rivolte contro di noi. E a quanto possono essere “soppesate”da latrə le parole che utilizziamo. Compreso ciò che è nei nostri diritti, talvolta si trasforma in “mi sembra esagerato”, se non addirittura in parole che sussurrano o gridano malafede. Di fronte a queste parole mal interpretate (talvolta anche in maniera totalmente errata) ci sentiamo impotenti. Altre volte, quel peso, lo percepiamo dopo, quando è già una shit storm. Oppure quando ci ha feriti profondamente.
Le parole hanno un peso e quel peso esercita una forza positiva o negativa sulle persone. Sta a noi scegliere che parole vogliamo usare per definire chi vogliamo essere.
Ed è su queste considerazioni che si basa la filosofia di #consapevolmenteconnessi, ovvero relazioni consapevoli e responsabili tra persone, noi stessi e il web. Un conoscere profondamente l’importanza, le caratteristiche e le modalità per utilizzare le parole migliori volte a costruire ponti, o meglio interconnessioni significative. In questo sito troverai la parola al centro in tutte le sue declinazioni e le mie interpretazioni professionali:
- La parola come rischio di washing, backlash, crisi mediatica e reputazionale
- La parola come suggestione: creo come parlo e costruisco una narrazione leale
- L’importanza della parola nelle emergenze
- L’importanza della parola nell’identità di brand e corporate
- La semantica identitaria di brand e corporate e la costruzione del senso di appartenenza
- La parola nella scrittura creativa: sceneggiature, biografie e racconti
- La parola come Copywriting efficace per la vendita di prodotti e servizi
- La parola nei Company Profile, nei comunicati stampa, nelle cartelle stampa
- La parola nei social network e nella content creation
- La parola nelle interviste e testimonianze business
- La parola nei casi studio e nella narrazione delle eccellenze
- La parola nella formazione: chiara, semplice e operativa
- La parola nella comunicazione interna tra colleghi, nella gestione dei conflitti e nel problem solving
- La parola come micro lingua professionale e codice comune