Ho sempre promosso l’uso degli hashtag e valorizzato l’opportunità nel loro utilizzo … ma analizzando il web e seguendo una serie di progetti (con potenzialità) mi rendo conto che forse è la logica sbagliata oppure che spesso vengono gestiti in modo non professionale.
A cosa serve un hashtag? E soprattutto come creo l’hashtag? Sono le prime domande che un social media manager dovrebbe porsi prima di iniziare a popolare i Tweet e post con bizzarrie …
Hashtag (cancelletto e etichetta) che insieme creano un argomento di conversazione. Se i mercati sono conversazioni l’hashtag è uno degli argomenti della conversazione e potrà essere quindi concepito come: argomento con il quale identificarsi oppure argomento nel quale inserirsi.
Vogliamo essere reperiti all’interno dei social in un argomento specifico? Facciamo quindi buon uso di hashtag per connotare il nostro Tweet. Vogliamo che chi segue un determinato argomento trovi anche la nostra conversazione? Inseriamo l’hashtag corretto e utilizzato per quel tipo di argomento.
Non sempre è così immediato il loro utilizzo e tantomeno apprezzato. Tra le domande più ricorrenti durante i corsi e dai clienti viè quella relativa a: Ma se qualcuno utilizza il mio hashtag? Come faccio ad evitare intromissioni? Qui ci allontaniamo dalla logica del web, e soprattutto del web 2.0 in cui l’anima sono le conversazioni e il valore è la qualità del contenuto della conversazione.
Partiamo dal presupposto che il web è conversational e che quindi all’interno di tutte le conversazioni noi vorremmo emergere. Come possiamo farlo? Con l’utilizzo di un hashtag per identificare l’argomento e un secondo hashtag per circoscrivere l’argomento (generalmente ne utilizzo tre non di più).
Di seguito alcune indicazioni del perché un hashtag è un’opportunità. Se parlo della mia azienda dovrò connotarla, se parlo del mio servizio dovrò identificarlo e farlo rientrare in una conversazione generale. Si tratta sempre di partire dalla teoria della comunicazione che sta alla base per adattarla al media nel quale ci inseriamo.
- #netlifesrl identifico il mio Brand in modo tale che ci sia valorizzazione e promozione. Sono comunque consapevole che non tutti conoscono il nome della mia azienda e che dovrò inserirlo in un contesto più ampio come l’argomento del mio lavoro
- #Comunicazione identifica l’argomento all’interno del quale io voglio posizionare i miei contenuti
- #ufficiostampaweb il servizio che voglio raccontare, promuovere e valorizzare e che si inserisce nella comunicazione (più in generale) e nella competenza del mio brand (nello specifico).
Chi parlerà di comunicazione in generale dalla teoria ai servizi e chi ricercherà qualcosa nell’ambito della comunicazione potrà trovare – inseieme ad una serie di altri contenuti non miei – anche i miei contenuti. In questo modo avrò l’opportunità di inserirmi in una conversazione che crea Buzz e soprattutto che se molto popolata potrà diventare Trend della giornata.
Potrò creare un hashtag mio con il quale identificare un messaggio specifico, e sarà sicuramente efficace se, collegato a qualcosa di più generale (topic) e soprattutto se verificato in precedenza per capire come è già stato utilizzato e per quali argomenti. Attenzione a non legare il vostro nome ad hastag connotati politicamente o utilizzati per svago se il messaggio che volete trasmettere è importante.
Non abbiate paura di aprire il vostro hashtag ad esterni, le conversazioni permettono una crescita. Impariamo a vedere l’hashtag come un’opportunità e un Buzz.